giovedì 30 aprile 2015

“L’avventura da vivere è il nostro vivendo”. I sessant’anni di Tommaso Romano (dal sito web Sicilypresent.it)

di Giuseppe La Russa

(22 aprile 2015) – Non si possono certo racchiudere sessant’anni di vita e quaranta di attività in poche ore, ma la serata di lunedì 20 aprile 2015 è stata orientata in tal senso: presso l’Officina di studi medievali di Palermo Vito Mauro e Maria Patrizia Allotta hanno presentato i loro volumi, rispettivamente Continuum, Bibliografia di e su Tommaso Romano e Nel buio aspettando l’alba, speranza che non muore. Schegge dal Mosaicosmo.
Si tratta di due volumi che, si diceva, tentano di riassumere un’intera opera, un’intera vita all’alba del sessantesimo compleanno (22 aprile), l’intero sistema di pensiero di Tommaso Romano, fondatore della casa editrice/associazione culturale Thule e Presidente dell’ISSPE, nel 1990 Consigliere Provinciale della Provincia Regionale di Palermo fino al 1994; dal 1994 al 1995 Assessore provinciale alla Cultura, Pubblica Istruzione e Spettacolo; inoltre, dal 1998 al 2002 Assessore provinciale alla Cultura e Vice Presidente della Provincia Regionale di Palermo.
Il volume di Vito Mauro, saggista e poeta con il suo La luna crollerà, infatti, riproduce in 197 pagine la sterminata bibliografia di e su Tommaso Romano: nel testo trovano spazi anche tutti gli interventi critici sull’opera del pensatore palermitano e tra i nomi campeggiano Mario Luzi, Barberi Squarotti, Davide Rondoni, Giancarlo Oli ed altri; il titolo emblematico, Continuum, testimonia di un’opera mai finita, di una vita spesa verso una iterata tensione conoscitiva e attiva, ad una ricerca sempre costante, ma mai esaurita del tutto di una epifania rivelatrice, nella convinzione di un Senso che alberga ed arde nel cuore di ognuno e che solo questa continua investigazione può far venir fuori.
Così è anche l’altro volume che è stato presentato: il testo di Maria Patrizia Allotta, anch’essa autrice di bellissimo libro di poesie, Anima all’alba, riprende pagine tra le più dense del pensiero di Romano, dove il suo concetto di Mosaiscosmo viene prepotentemente fuori. E la serata di lunedì è stata vissuta proprio alla luce di questa immagine: non si è nessuno senza l’altro, l’uomo è relazione e così ogni opera di Romano è potuta diventare mosaico solo grazie ad ogni tessera che è entrata nella sua vita. Questo ha ricordato chi è intervenuto: Antonino Buttitta, Manlio Corselli, Salvatore Lo Bue, Umberto Balistreri.
Una vita il cui vero desiderio è stato il dubbio: il motto socratico “So di non sapere”, forse abusato, forse commercializzato, contiene ancora qualcosa di straordinario e nella serata ha parlato a chi era presente: il dubbio genera la ricerca, e una analisi continua del mondo e delle cose richiede occhi sempre vergini, uno sguardo primigenio e quindi sempre attento alla vita, sempre obbediente all’essere, perché l’esistente, la cultura «non è un fatto che è ma che diviene» - come scrive Antonino Buttitta proprio nella prefazione a Continuum - un divenire fatto di verità, fatto di perpetua ricerca di verità e di senso, perché, come Romano stesso scrive, “l’avventura da vivere è il nostro vivendo”.

martedì 28 aprile 2015

IN ATTESA DELL’ALBA

di Lino Di Stefano
 
La studiosa Maria Patrizia Allotta aveva già dimostrato, alcuni anni fa - intervistando Tommaso Romano - di conoscere, a menadito, le coordinate del pensiero del poeta, scrittore, storico, uomo di cultura ed editore di Palermo; segnatamente i capisaldi della sua dottrina filosofica designata, con indovinata espressione, ‘mosaicosmo’: mosai/co/smo, per evidenziare la felice immagine. Esso, infatti, scaturisce dalla coincidenza del mosaico con la vita che l’uomo articola nel più profondo del suo ‘io’.
   Neologismo, coniato proprio da Romano, volto a caratterizzare una nuova prospettiva abbracciante una serie di discipline che vanno dal problema conoscitivo alla scienza dell’uomo, dalla mitologia alla teologia, dall’etica al diritto non esclusa, ovviamente, l’estetica quale dottrina della conoscenza sensibile e, quindi, della bellezza. 
   Ora, stabilito che il titolare di tale visione del mondo non ha bisogno, come si dice, di presentazioni, aggiungiamo soltanto che egli ha percorso un lungo ‘iter’ meditativo prima di approdare al citato sistema dato che quest’ultimo prima di maturare ha bisogno di un retroterra culturale fatto di studi e di opere che in Romano sono innumerevoli ove si consideri che egli ha redatto saggi storici, liriche e libri di varia letteratura, non esclusa quella relativa alla sua regione e alla sua città.
   Al riguardo, ricordiamo  alcune opere - le più recenti - solo per dare l’idea dell’impegno di un uomo che ha fatto della cultura il suo ideale di vita in un mondo, in particolare quello odierno, quasi totalmente scevro di valori ed esente da ideali che insieme rendono la vita degna di essere vissuta. Tra gli ultimi lavori del nostro Autore ricordiamo ‘Finestra sul Cassaro (2996), ‘Pellegrino al pellegrino’ (1998), ‘Torre dell’Ammiraglio’ (2002), ‘Il fare della bellezza’ (2006), ‘Scolpire il vento’ (2007), ‘La colonna e il mare’ (2009), ‘l’Anima della Tradizione’ (2010), ‘Sicilia 1860-1870’ (2012) e il recentissimo ‘Il sismografo e la cometa’ (20149.
   In quest’ultimo, egli afferma nella ‘Premessa’ che “Cometa è una augurale stella, nota e cara, che ci auguriamo  possa preservarci e indicare un nuovo cammino di salvezza per tutti”. E veniamo, adesso, al piccolo, ma denso studio – ‘Nel buio aspettando l’alba speranza che non muore’ (Limina Mentis Editore’, Villasanta (Monza), 2015) – curato da Maria Patrizia Allotta la quale si è cimentata in un’impresa non agevole visto e considerato, come riconosce, che esaminare un autore, nella fattispecie Romano, “è compito delicato e difficile”.
   Per il semplice motivo, precisiamo, che il ‘mosaicosmo’ si prospetta come una vera e propria dottrina teologico-speculativa reggentesi su due princìpi fondamentali e vale a dire che l’Essere cosmico (Dio) ha creato dall’increato e che l’uomo dispone di una scintilla dell’eterno tesa, quest’ultima, a sconfessare la scienza concepita nelle forme peggiorative dello scientismo.
 Da qui, la considerazione dell’Autrice secondo la quale, precipuamente nelle vesti di poeta, l’investigazione di Romano è dettata “da un’anima inquieta ed inquietante, smaniosa e trepidante, nostalgica ma rilucente che si esprime” con compiutezza fin dagli esordi caratterizzati da una concezione crudele della realtà. Mosaico di schegge, il mondo di Romano, dunque, snodantesi lungo un itinerario tormentato, ognora da scoprire onde decifrare il senso della vita.
   Tant’ è vero che Romano così si esprime: “Riportare attraverso il frammento, il verso, l’opera, la semplice ‘Parola’ quotidiana – intimamente compagna del grande silenzio necessario – è sempre meditata testimonianza del sé e dell’irripetibilità assoluta dell’esistere”. Ribadito che il pensiero umano si palesa come un intarsio, l’Autrice rileva che Romano sostiene non solo che Dio è il vero Maestro, ma afferma pure che è meglio vivere la sacralità ad onta della presenza del male nell’universo. Ecco la ragione dell’insistenza  sul termine ‘Parola’; pregna, quest’ultima, di “valore fondante che non può essere disperso, soprattutto quando si tratta non dell’atto comunicativo in quanto tale, ma, piuttosto, dell’esperienza forte di un linguaggio che è Verità”. Essa, insiste l’Autrice, va vissuta come “epifania dl sacro” per il semplice motivo che rimane eterna sebbene venga spesso insultata, vilipesa e vituperata.
   Da ciò, derivano la valenza e la funzione della poesia come urgenza metafisica atta ad individuare la possibile salvezza in una realtà creata sì ‘ex nihilo’ da Dio, ma ricca, altresì, di galassie, di pianeti e di accordi armoniosi attestanti, appunto, il miracolo dell’universo.
 Proseguendo nell’esegetica del sistema di pensiero di Romano, l’Autrice spigola dal suo Maestro, senza ambagi, da una parte, che “il Seme di tutti semi è l’Origine, il Punto che si irradia e riproduce la vita, qui nel Cosmo” e sostiene, dall’altra, che “ogni contingente scaturisce dall’Origine”.
   Quest’ultimo, “crea l’Inizio, successivamente, l’Inizio crea gli enti, gli enti divengono. Dal caos al Kòsmos”. E qui, ci sembra veramente di assistere alla produzione del creato dal nulla da parte di Dio sia perché nessuno possiede i riscontri scientifici dell’Inizio sia, ancora, perché è proprio il ‘darvinismo’ il responsabile della teoria secondo cui l’evoluzione di tutti gli esseri si attuerebbe sul principio della soluzione naturale.
   Tra i due estremi ‘Origine’ e il ‘Cosmo’, si colloca l’uomo “sinonimo di libertà e indipendenza, la quale, appunto, esclude ogni rischio di predeterminismo, fatalismo o mera ripetizione monotona e meccanica”. In tale contesto, la vita dell’uomo va concepita come una scheggia, come una briciola, cioè, nella grande tela del reale entro i cui confini ogni essere esercita la sua imprescindibile funzione.
   Ma il saggio e mosaico della nostra Autrice nei testi romaniani non si limita a discutere sulla sua  prospettiva meditativa, ma, nella sua densità, affronta, inoltre, altre questioni speculative come, ad esempio, ‘l’etica in tempo di crisi’ incentrata sul ‘senso’ nell’accezione di ‘Senso’ che ciascun uomo assegna alla sua condotta di vita visto, essa chiarisce, che “c’è sempre un motivo valido per dare ‘senso’ alla nostra esistenza”.
   Non solo, ma si  prende di petto pure l’argomento della ‘pedagogia come formazione dell’uomo integrale’, tenuto conto che, da un lato,  “la vera educazione si realizza come pratica di libertà e, dall’altro, che la scuola resta sede di cultura col maestro nelle vesti di ispiratore dell’allievo indirizzato all’apprezzamento del bello e del sapere in genere.
    Premesso che la scuola di oggi non educa perché è ridotta, ormai, ad una fucina di ignoranza e di demagogia, ci  si accomiata dal lettore con una breve considerazione sul concetto di ‘estetica come etica’, nel significato che nel momento in cui si sottostima la bellezza, si sminuisce, contemporaneamente, anche il bene. E, in merito, ha ragione Platone quando fa collimare ‘bello’, ‘bene’ e ‘vero’  quale compiuta sintesi della genuina realtà coincidente col mondo delle idee.
   Tanti altri soni i quesiti come la crisi della famiglia – Romano la chiama, giustamente, ‘società senza padri’ – dell’essere immutabile cioè Dio, della morte di Cristo etc., con l’avvertenza fondamentale – si legge nella retrocopertina del libro – che “necessita (…) essere testimoni e profeti armati di parola, di cultura, di sentimenti, di fede e di esempi concreti”.
Occorre, prosegue il testo, “uscire dalle catacombe dell’autocompiacimento beota, dall’effimero successo, dalla pretesa di risolvere i problemi dell’uomo e del mondo con inutili frasi e soprattutto con una pratica di vita che non conosce rischi, per cui vale la pena di rischiare”.
 Redatto con consapevolezza critica dei problemi sottoposti ad esame, il saggio si fa, altresì, apprezzare per la lucidità linguistica – dote molto rara oggi - con cui gli argomenti vengono affrontati, sviscerati e posti all’attenzione del lettore.    

giovedì 23 aprile 2015

Definizione del "Mosaicosmo"

di Guglielmo Peralta


Il mosaicosmo è una “sommaTo-logia”:  conoscenza totale, ovvero, pensiero della totalità, dell’essere cosmico o dello spirito universale dell’Uomo e del mondo, che è l'infinito mosaico di Dio, verso cui ogni individuo deve tendere ri-conoscendosi parte di esso e che, perciò, deve imparare a ri-comporre facendo di sé, della propria vita una tessera musiva imprescindibile.

lunedì 20 aprile 2015

Quaderni del Sigillo cultura - IV 2015

Sul numero quattro dei "Quaderni del Sigillo Cultura" - curati dalla Comunità Spirituale del Mosaicosmo - è uscito il nuovo quaderno dal titolo " Ti mando una dedica... Le liriche dedicate nel tempo a Tommaso Romano ", a cura di Giovanni Azzaretto.

Gli autori inseriti sono:
Franca  Alaimo • Maria Patrizia Allotta • Andrea Barbera • Enzo Benedetto •
Andrea Aldo Benigno • Adalberto Coltelluccio • Carmelo Maria Cortese •
Amalia De Luca • Giovanni Dino • Sara Favarò • Francesco Paolo Giannilivigni
de Levis • Giacomo Giardina • Mario Grasso • Francesca Guajana • Orazio
Lungavita • Maria Elena Mignosi Picone • Pietro Mirabile • Agata Monaco •
Vincenzo Monforte • Elisa Orzes Grillone • Giuseppe Palermo Patera • Giulio
Palumbo • Teresinka Pereira • Elena Raspanti Russo  • Nicola Romano •
Francesca Simonetti • Gaetano Natale Spadaro • Luca Tumminello • Vittorio
Vettori • Lucio Zinna

I testi si possono e leggere e scaricare cliccando

ThuLeggi: Nel buio aspettando l’alba, speranza che non muore...

ThuLeggi: Nel buio aspettando l’alba, speranza che non muore...: di Gaetano Licata   L’intonazione letteraria di Maria Patrizia Allotta introduce il lettore, in questo testo sorprendente, alla scopert...

sabato 18 aprile 2015

Presentazione volumi Lunedì 20 Aprile

Vi aspettiamo Lunedi' 20 Aprile ore 17, Officina di studi medievali, Biblioteca francescana via del Parlamento angolo corso Vittorio Emanuele (dietro piazza Marina) per la presentazione della bibliografia su Tommaso Romano curata da Vito Mauro e per il libro sul mosaicosmo curato da Maria Patrizia Allotta,con interventi di Salvatore Lo Bue,Manlio Corselli ,Gaetano Licata.


venerdì 3 aprile 2015

Parole che evocano.Poesie e Interventi per Tommaso Romano

Presentiamo, dopo la pubblicazione cartacea e la diffusione nei nuovi "Quaderni del Sigillo Cultura", i primi tre di questi, pubblicati a cura della nostra CO.S.MOS. - Comunità Spirituale del Mosaicosmo, dedicati a Tommaso Romano nell'anno anniversario della sua nascita. Potrete così trovare numerosi Poeti, Artisti, Critici che sono intervenuti con loro testi, sono intervenuti a Palermo, e a Bagheria, alle tre manifestazioni: due Recitals di Poesie, Presentazione dell'ultimo libro di Romano "Il sismografo e la cometa", una Mostra alla prestigiosa Galleria "Il Cenacolo", del Maestro Vincenzo Vinciguerra , di sessanta (come gli anni di Romano) Ritratti dal titolo "Tratti e Ritratti per Tommaso Romano". Tutto ciò troverete nella riproposta dei testi che, sono peraltro disponibili a stampa, hanno caratterizzato le tre manifestazioni. Il secondo Poemetto, anch'esso già edito, è dovuto alla penna illustre del Prof. Antonio Martorana, già Preside nei Licei e attivo intellettuale, che ha per titolo "Tempus Vivere ". Il terzo dei Quaderni del Sigillo Cultura si deve alla penna della nota critica, storica della letteratura, la Professoressa Maria Nivea Zagarella, di Francofonte, in provincia di Siracusa, dal titolo "Terrestrità ed Elevazione nell'opera poetica di Tommaso Romano". Il testo, già diffuso dal 2012, si ripropone per la essenzialità degli assunti proposti, che danno un quadro della sorvegliata ma determinata attività poetica di Tommaso Romano, peraltro ampiamente proposta nelle autonome cinque raccolte (a partire dal 1969!) e nella ampia e prestigiosa Antologia pubblicata da Spirali di Milano con Prefazione di Giuseppe Bonaviri e da Heliopolis di Pesaro con prefazione di Salvatore Ferlita. I Prefatori delle raccolte, sono stati invece i prestigiosi: Lucio Zinna e Raffaele Nigro. Nell’augurare buona lettura, ringraziando gli Autori, ricordiamo che i Professori Salvatore Lo Bue e Manlio Corselli, il 20 Aprile alle ore 17, alla Biblioteca Francescana di Via del Parlamento a Palermo, presenteranno la bibliografia di e su Tommaso Romano e il saggio “a mosaico” curato da Maria Patrizia Allotta. Manifestazione conclusiva del Ciclo ideato dalla Confraternita dei Beati Penitenti e dalla nostra Comunità Spirituale del Mosaicosmo, anche se ne seguirà una ulteriore a cura dell’Ottagono Letterario. I nostri lettori sono invitati all’incontro del 20 Aprile.


Quaderno I

Quaderno II

Quaderno III